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“Dall’acciaieria all’automobile”: bilanci e previsioni sulla filiera dell'acciaio

“Dall’acciaieria all’automobile”: bilanci e previsioni sulla filiera dell'acciaio

“Dall’acciaieria all’automobile”: bilanci e previsioni sulla filiera dell'acciaio

Si è svolto il 13 novembre scorso presso la Camera di Commercio di Lecco il convegno «Dall’acciaieria all'automobile», incentrato sul tema attualità e prospettive per il filo d’acciaio. L’incontro si è diviso in due parti. Nella prima il prof. Gianfranco Tosini, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, e riconosciuto esperto in economia e finanza nel settore siderurgico e manifatturiero, ha presentato la sua relazione sulle dinamiche del mercato dell’acciaio, dei fili e dei suoi derivati. Partendo dall'inizio della filiera, se si analizza la domanda interna di vergella, diminuita del 30% rispetto al 2008, e la sua esportazione (aumentata di 20 punti percentuali) risulta chiaro come l'Italia abbia saputo reagire alla crisi trovando nuove soluzioni e nuovi mercati, senza tuttavia riuscire a colmare il gap col passato. Esaminando comparto per comparto, si intravedono criticità specifiche, condite da alcune note positive. Le trafilerie italiane faticano a tenere il passo degli altri paesi (nel 2014 hanno prodotto il 2% in meno rispetto alle colleghe europee), dovendo fronteggiare l'abbassamento dei prezzi dell'acciaio e la crescente importazione italiana di prodotti trafilati provenienti dalla Cina. I mollifici, pur avendo reagito bene alla crisi e, pur essendo tuttora in leggera crescita, stanno recentemente facendo i conti con il prepotente inserimento sul mercato della Tunisia, che si è presa il 19% dell'import italiano. Viterie e bullonerie registrano una buona crescita rispetto al 2008 e alla media europea: sul fronte italiano hanno qualche problema con i competitors asiatici, ma sono riuscite ad affermarsi all'estero, conquistando il mercato europeo e quello americano con un prodotto di estrema qualità. Stefano Ferrari (direttore responsabile di Siderweb) ha poi illustrato i risultati di bilancio della filiera nel 2014 confermando le impressioni emerse nell'intervento precedente: la situazione va tenuta sotto controllo ma non ci sono valori critici. Da registrare un generale miglioramento rispetto agli scorsi anni.
Nella seconda parte del convegno, si sono confrontati in una tavola rotonda gli operatori del settore, in un interessante dialogo che ha collegato le acciaierie al comparto dell’automotive, passando per le trafilerie, i mollifici, le viterie e le bullonerie. In rappresentanza dei rispettivi settori cinque relatori: Giuseppe Barile (amministratore delegato Webasto – settore automotive), Andrea Beri (coordinatore comitato distretto metalmeccanico lecchese e managing director ITA – settore trafilatura), Enio Fontana (amministratore delegato Gruppo Fontana – settore fasteners), Alessandro Lombardi (sales manager wire rod & semis Italia ORI Martin – settore acciaieria) e Federico Visentin (amministratore delegato Mevis – settore molle). La discussione ha confermato quanto emerso in precedenza, con piccole eccezioni da azienda a azienda.

Concorrenza dai paesi asiatici difficile da arginare nonostante le norme europee, difficoltà nella ricerca di fornitori affidabili, scarsa collaborazione tra aziende di uno stesso comparto, basso tasso di innovazione rispetto ad altri settori manifatturieri: questi in sintesi i problemi emersi dal dibattito, insieme ad un grande invito all'internazionalizzazione e alla specializzazione in prodotti di qualità.

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giovedì 26 novembre 2015
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