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Covid-19 e acciaio: i prezzi aumentano negli USA, ma diminuiscono in Europa

Covid-19 e acciaio: i prezzi aumentano negli USA, ma diminuiscono in Europa

 Covid-19 e acciaio: i prezzi aumentano negli USA, ma diminuiscono in Europa




  Ora che molti paesi stanno allentando le misure restrittive messe in atto per contrastare l'avanzata di Covid-19, iniziano a delinearsi le conseguenze devastanti della pandemia su aziende e mercati.

Le acciaierie sono state duramente colpite e si stanno attrezzando per reagire in tempo e limitare i danni. Tuttavia, come affermato da MEPS, gli scenari da affrontare variano nelle diverse regioni del mondo.

Nel complesso, il Nord America sembra rispondere piuttosto bene all'allentamento delle disposizioni. L’emergenza coronavirus ha portato i produttori di acciaio statunitensi a ridurre la propria capacità produttiva di quasi il 50%. Nei giorni scorsi le acciaierie USA hanno aumentato i prezzi di listino, nel tentativo di porre fine alla recente caduta libera dei valori di vendita.

I dati suggeriscono che il mercato siderurgico della regione si riprenderà entro il quarto trimestre del 2020, ma ciò dipenderà principalmente dalla rapidità con cui i consumatori risponderanno all'alleggerimento delle restrizioni. Il settore Oil & Gas, l'agricoltura e l'edilizia mostrano i primi segnali positivi, mentre la maggior parte degli impianti automobilistici ha ripreso le proprie attività. Allo stesso tempo, il governo ha annunciato massicce misure economiche con l'obiettivo di stimolare la ripresa di manifattura e costruzioni.

Sopra il confine si respira un’aria migliore. Anche il Canada ha dovuto fare i conti con una riduzione dei valori di vendita dell'acciaio, tuttavia i prezzi sono stati parzialmente salvaguardati dalla debolezza del dollaro canadese e da un'alta percentuale di ordini non cancellati.

Gli impianti di lavorazione del legno stanno cominciando a riaprire i battenti e i produttori di automobili rientreranno presto al lavoro. Allo stesso modo, l'industria manifatturiera e quella delle costruzioni registrano dei miglioramenti, con una domanda che rimane ragionevolmente buona. Nonostante tutti questi fattori positivi, i compratori di acciaio rimangono cauti e aspettano di vedere come si evolverà la situazione. Il sentimento generale è che, sebbene siano evidenti i segni di ripresa, la crescita sarà lenta a concretizzarsi.

II quadro si presenta in maniera molto diversa nell'Europa meridionale, dove i prezzi hanno subito un calo piuttosto drastico a causa della scarsa domanda. In Spagna molte acciaierie si stanno progressivamente adeguando all'allentamento delle norme di sicurezza, ma sono costrette a rivolgersi a clienti dei settori industriali piuttosto che dell’automotive. Le prospettive per l'industria dell’automobile spagnola sembrano essere particolarmente preoccupanti, in quanto la produzione domestica di veicoli ha subito un primo calo a marzo, e una vera e propria battuta di arresto ad aprile.

Le giacenze di prodotti piani riempiono i magazzini a causa della mancanza di domanda, mentre l'incertezza sta portando i clienti a ritardare gli ordini e i pagamenti, peggiorando ulteriormente la situazione. Le disposizioni per il contenimento dell’emergenza hanno influenzato profondamente anche il mercato dei prodotti lunghi: la domanda ha infatti subito un notevole calo nei mesi di marzo e aprile, che si è tradotto in bassi volumi di ordini e brevi tempi di consegna da parte delle acciaierie locali.

In Italia la maggior parte delle aziende siderurgiche ha lentamente ripreso la produzione. Tuttavia, molti potenziali acquirenti si ritrovano nella condizione di non poter effettuare acquisti a causa di un grave problema di mancanza di liquidità. Le scorte dei centri servizi sono superiori al livello di domanda attuale, e gli utenti finali o non hanno bisogno di materiale nell’immediato, o non possono permetterselo. Inoltre, sono in molti coloro che si aspettano ulteriori cali di prezzo nei prossimi mesi e hanno quindi optato di aspettare e vedere come si evolve il mercato.

I produttori italiani si vedono inoltre attaccati anche dall’estero, in particolar modo da Turchia e India che hanno abbassato i loro prezzi per aumentare in maniera massiccia le proprie esportazioni. Come se non bastasse, ci sono poi ancora molti ordini provenienti da Cina e Corea del Sud, che, essendo stati spediti durante la fase di lockdown, sono ancora in attesa di sdoganamento.

Foto di worldsteel / Roger Ball

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lunedì 1 giugno 2020
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