ArcelorMittal torna in utile ma deludono le prospettive
ArcelorMittal torna in utile ma deludono le prospettive
(Teleborsa) - ArcelorMittal chiude un trimestre complessivamente positivo, ma l'outlook non appare molto incoraggiante. La compagnia mineraria d'oltralpe, infatti, formula previsioni inferiori alle aspettative, a causa di un atteso rallentamento dell'attività in Cina. Il secondo trimestre chiude con un utile di 1,7 mld di dollari, a fronte di una perdita di 792 mln relativa all'anno prima. I ricavi sono saliti del 4% a 21,65 mld, risultando inferiori alle attese, mentre l'Ebitda lievita a 3 mld di dollari. ArcelorMittal anticipa però un terzo trimestre più fiacco, indicando una stima di Ebitda di 2,1-2,5 mld di dollari, inferiore al consensus. L'obiettivo per ArcelorMittal, che nel 2009 ha prodotto l'8% dell'acciaio mondiale, è alzare i prezzi del 10% per le vendite spot. In seguito all'accorciamento dei contratti per il minerale di ferro, da annuali a trimestrali, il gruppo è riuscito a sua volta a rinegoziare parte dei contratti con le case automobilistiche, rendendoli semestrali e aumentando i prezzi in linea con i rincari delle materie prime. Per reagire al rallentamento della domanda, ArcelorMIttal è inoltre pronta a tagliare di nuovo l'utilizzo della capacità produttiva: tra il primo e il secondo trimestre questo era salito dal 72 al 78%, nel terzo ritornerà al 70 per cento.
Il numero uno della soceità, l'indiano Lakshmi Mittal, non è così pessimista da attendersi una ricaduta nella recessione, il cosiddetto "double dip": il rallentamento della Cina sarà «temporaneo», mentre a livello globale la ripresa «potrebbe andare incontro a qualche intoppo, ma non più di questo». La domanda di acciaio crescerà del 10 per cento.
ArcelorMittal ha anche annunciato lo spinoff della divisione acciaio inox, di cui ha esplorato inutilmente negli ultimi mesi le possibilità di vendita o di conferimento in joint venture. L'operazione avverrà non prima dell'inizio del 2011 e non ci saranno modifiche nell'azionariato (che ora vede la famiglia Mittal in posizione di controllo con il 42%). Nel settore dell'acciaio inox l'Europa soffre di un cronico eccesso di capacità produttiva, ma l'auspicato consolidamento finora non c'è stato.
