Ci scorderemo del Covid-19 - nel 2050
Inutile dire che l'epidemia di Covid-19 ha sconvolto la nostra vita quotidiana, le nostre imprese, le nostre economie nazionali, tutto! Ma, per fare una citazione forse non troppo colta, non può piovere per sempre. Quando finirà tutto questo? La società di consulenza internazionale McKinsey ha recentemente pubblicato un'analisi proprio su questo argomento.
Prima di tutto, è essenziale definire cosa si intende veramente con la parola fine. Bisogna operare una distinzione tra una fine in senso epidemiologico e una fine in senso sociale ed economico, quest'ultima da intendersi come il momento in cui tutti gli aspetti della vita sociale ed economica potranno riprendere senza timore di infezione o contagio - quello che possiamo chiamare "l'inizio di una nuova normalità".
La fine dal punto di vista epidemiologico, afferma McKinsey, coinciderà con il momento in cui si raggiungerà l'immunità di gregge, vale a dire quando una percentuale sufficiente della popolazione avrà acquisito un’immunità all'infezione (attraverso la vaccinazione, o come risultato di una precedente infezione), riducendo così la possibilità di ammalarsi per tutti gli altri individui. Si stima che ciò dovrebbe essere possibile nei paesi sviluppati entro il terzo o quarto trimestre del 2021, con le dovute variazioni a seconda del luogo specifico. Secondo questo studio, il vaccino giocherà un ruolo fondamentale nell’ottenimento dell’immunità di gregge. In futuro potrebbero essere necessarie vaccinazioni regolari per prevenire nuove ondate epidemiologiche.
Una sorta di normalità potrebbe però essere già raggiunta nel primo o secondo trimestre del 2021. È ciò che gli autori chiamano una fase di transizione verso la normalità, perché il processo che ci porterà a rivedere scene familiari come la ripresa dei viaggi aerei, negozi affollati, ristoranti con servizio completo, palestre e fabbriche a pieno regime non potrà che avvenire gradualmente. Inoltre, questa nuova normalità potrebbe essere sorprendentemente molto diversa da quella che conosciamo.
Secondo l'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), l'economia globale guadagnerà slancio nei prossimi due anni, con un ritorno del PIL globale ai livelli pre-pandemia entro la fine del 2021. Questa ripresa, però, avverrà in maniera disomogenea tra i vari Paesi, portando potenzialmente cambiamenti duraturi nell'economia mondiale.
Le pandemie lasciano cicatrici: è il concetto di economic scarring, ossia cicatrici economiche. La disoccupazione tende a perdurare dopo gli shock economici e tali flessioni di solito hanno effetti persistenti anche sugli investimenti, sull'innovazione e sulla produttività. Molti esperti avvertono, ad esempio, che la pandemia da COVID-19 costituirà una minaccia a lungo termine per il tasso di disoccupazione giovanile nell'Unione Europea e negli Stati Uniti. Secondo le proiezioni dell'OCSE, la produzione globale nel 2022 in molti Paesi dovrebbe mantenersi circa il 5% al di sotto delle aspettative pre-crisi.
E che ne sarà del mondo tra 10 o 20 anni? Secondo un recente articolo pubblicato dal CRU Group, nel 2050 il mondo sarà in gran parte immune al nuovo coronavirus. Nell’articolo viene effettuata un’analisi del ritmo con cui le diverse regioni si riprenderanno dallo shock del Covid-19.
Nove delle dieci principali economie del 2020 appaiono anche tra le dieci principali economie del 2050, afferma l'autore Tarabini. La Cina supererà gli Stati Uniti come la più grande economia del mondo nel 2031, come già predetto l'anno scorso. Il Covid-19 ritarderà il percorso dell'India per diventare la terza economia più grande del pianeta, ma non ostacolerà la crescita dell'Indonesia. Nel complesso, le proiezioni indicano che saranno le economie asiatiche a progredire maggiormente nei prossimi 30 anni, mentre le economie europee subiranno una contrazione in termini di dimensioni relative.
In sintesi, il coronavirus lascerà cicatrici permanenti, ma probabilmente non influenzerà troppo il destino a lungo termine dei singoli Stati. La profondità delle ferite dipenderà dal comportamento di tutti e soprattutto dalle risposte che la classe politica in carica metterà in campo in termini di investimenti nel settore sanitario, di cooperazione politica internazionale e di decisioni economiche nel prossimo e non così prossimo futuro.
Fonti:
OECD (2020), OECD Economic Outlook, Volume 2020 Issue 2: Preliminary version, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/39a88ab1-en.
McKinsey & Company (2020), When will the COVID-19 pandemic end?, https://www.mckinsey.com/industries/healthcare-systems-and-services/our-insights/when-will-the-covid-19-pandemic-end#
CRU Group (2020), The world in 2050: largely unaffected by Covid-19, https://www.crugroup.com/knowledge-and-insights/insights/2020/the-world-in-2050-largely-unaffected-by-covid-19/