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COILS A CALDO: PROSEGUE LA FASE RIBASSISTA, ROTTO IL LIVELLO DEI 600 EUR/T

COILS A CALDO: PROSEGUE LA FASE RIBASSISTA, ROTTO IL LIVELLO DEI 600 EUR/T

COILS A CALDO: PROSEGUE LA FASE RIBASSISTA, ROTTO IL LIVELLO DEI 600 EUR/T

Osservatorio materie prime.
T-COMMODITY WEEKLY DIGEST

Edizione n. 7 - 27 Aprile 2011 COILS A CALDO: PROSEGUE LA FASE RIBASSISTA, ROTTO IL LIVELLO DEI 600 EUR/T.

Prosegue la fase ribassista del prezzo del coils a caldo. Stando alle rilevazioni da noi condotte, il prezzo sport del laminato a caldo è sceso al di sotto dei 600 EUR/t, toccando i 580 EUR/t. Il freddo è quotato a 680 EUR/t, mentre lo zincato a 640 EUR/t. Il clima di incertezza che attualmente si respira sul fronte della domanda finale estera a causa del rialzo dell’euro nei confronti del dollaro si sta traducendo in un atteggiamento di wait and see da parte dei direttori acquisti. A nostro avviso, se da un lato riteniamo che la fase ribassista perdurerà nel secondo trimestre, riteniamo che l’elevato prezzo che manterrà la materia prima (minerale di ferro, coking coal) creerà particolare resistenza a spingere i prezzi del coils a caldo al di sotto della soglia psicologica dei 550 EUR/t in attesa della ripartenza del consumo apparente e reale previsto nel terzo e quarto trimestre dell’anno. Più veloce sarà invece la ripartenza dei prodotti lunghi a causa delle tensioni che caratterizzano il mercato del rottame. Oltre alla debolezza della domanda estera che sta interessando in particolare il settore della meccanica danneggiato dal rialzo della moneta unica nei confronti della divisa statunitense, un secondo elemento che potrebbe supportare l’attuale fase ribassista del laminato a caldo è rappresentato dalle incertezze che aleggiano sul fronte della supply chain del settore auto causate dalla catastrofe naturale che ha sconvolto il Giappone. A tal proposito la scorsa settimana Toyota ha annunciato di sospendere la produzione di 5 stabilimenti in Europa dalla fine di aprile ai primi di maggio e per 5 giorni in aprile negli stabilimenti negli Usa.

Un terzo fattore ribassista attiene alle condizioni del settore siderurgico cinese. Che, producendo il 50% dell’acciaio su scala mondiale, vanta un impatto molto forte sia direttamente (incidendo sul prezzo del minerale di ferro e coking coal principali cost-drivers nel processo produttivo del laminato a cado incidendo per circa il 60%), sia indirettamente (attraverso le esportazioni). Incertezze, quelle che riguardano l’economia del Dragone, che rimarranno elevate fino che le pressioni sul fronte inflazionistico continueranno a farsi sentire come testimoniato dal rialzo del 5,4% registrato dall’indice dei prezzi al consumo nel mese di marzo su base annuale, il massimo dal luglio 2008.

Se infatti da un lato riteniamo che l’istituto di Pechino abbia sostanzialmente terminato la fase dei rialzi dei tassi di interesse, è probabile che continui nell’arco dei prossimi mesi ad agire sul tasso di coefficiente obbligatoria delle banche commerciali (l’ultimo provvedimento è di questa mattina) al fine di drenare l’eccesso di liquidità alla base della crescita incontrollata dell’economia. E fino a quando le preoccupazioni sul fronte monetario non verranno estirpate, ci attendiamo che il settore manifatturiero cinese continuerà ad acquistare in base alle necessità, evitando di dare il via al ristoccaggio che solitamente avviene nel secondo trimestre dell’anno. In quest’ottica si spiega la decisione di Baosteel e di Anshan di tagliare i prezzi per le consegne di maggio.

A nostro avviso tuttavia l’elevato prezzo della materia prima rappresenterà un freno importante a una discesa incontrollata del prezzo. Sebbene infatti la fase di debolezza del mercato cinese potrà creare delle fasi di vulnerabilità del prezzo del minerale di ferro, abbiamo raccolto diversi feedback secondo cui si assisterà a una forte fase di acquisti sul mercato spot qualora raggiunga i 150-160 USD/t.

Gianclaudio Torlizzi
Partner
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martedì 26 aprile 2011