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Ecco come l’Italia combatte il Covid-19

Ecco come l’Italia combatte il Covid-19

Ecco come l’Italia combatte il Covid-19

È indubbio che le misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 adottate tramite Decreto il 9 marzo e valide su tutto il territorio nazionale abbiano suscitato notevoli polemiche e perplessità. Costituiscono una violazione delle nostre libertà? Sono forse arrivate troppo tardi e dovevano essere istituite prima? Sono sufficienti? È giusto che le scuole restino chiuse se poi gli stabilimenti continuano imperterriti la propria produzione? Quali saranno i danni per le medie e piccole imprese?

Questi e altri gli interrogativi che si agitano nelle menti e affollano le piazze mediatiche degli italiani, così come sono tante le opinioni e i punti di vista, ma cosa dice la scienza?

Uno studio
 pubblicato dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention) originariamente nel 2017 e riadattato dalla Fondazione GIMBE proietta lo sviluppo dell’epidemia e l’andamento dei contagi nel tempo. 

Analizziamolo in breve:



Nel particolare, la curva arancione sta ad indicare il numero di contagi che potenzialmente si svilupperebbero nel tempo se non venisse adottata nessuna precauzione, mentre la curva di colore azzurro rappresenta la situazione in presenza di misure di contenimento simili a quelle che sono state adottate a Wuhan (ed ora anche in Italia). 

La linea rossa tratteggiata racchiude l’intera chiave di lettura del grafico e sta ad indicare la capacità di risposta del sistema sanitario nazionale. Come si può notare, secondo questo studio, in presenza di misure adeguate il ritmo dei contagi rallenta sensibilmente, distribuendosi su un arco di tempo più ampio. Se da un lato è vero che ciò comporta un prolungarsi dell’epidemia, allo stesso tempo però consente agli ospedali e ai pronto soccorsi di poter gestire meglio l’emergenza, fornendo un’assistenza adeguata a tutti i malati, soprattutto a quelli che necessitano di terapia intensiva. 

È su queste basi che si fonda la linea dura intrapresa dal nostro governo, agli occhi di taluni troppo coercitiva. Considerando la facilità delle modalità di trasmissione della malattia, è evidente che le comuni strategie di prevenzione non possono essere sufficienti. Dovremmo allora fare tutti uno sforzo per appiattire la curva, rallentando il più possibile l’inesorabile avanzata del virus.

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venerdì 13 marzo 2020