Ferruccio Bellina (ACIMAF): "L'Italia protagonista a wire 2024, con qualche preoccupazione"

In vista della fiera wire 2024, ho avuto il piacere di intervistare il Presidente di ACIMAF, l'associazione italiana dei costruttori di macchine per la filiera del filo e del cavo, Ferruccio Bellina. ACIMAF è fin dagli esordi tra le associazioni sostenitrici della manifestazione, assieme alle sue omologhe europee ed internazionali; e saranno moltissime le imprese associate ad essere presenti a Düsseldorf dal 15 al 19 aprile prossimi per mettere in mostra le proprie ultime novità tecnologiche ed incontrare partner commerciali consolidati e potenziali. Ricordiamo che l’Italia è al terzo posto per numero di stand in fiera, preceduta solo da Germania e Cina.
Presidente, quest'anno si registra un incremento di espositori italiani sia alla wire che alla Tube, in termini di numeri assoluti, ma anche di estensione degli spazi espositivi. Come lo interpreta?
È un segnale positivo che conferma la dinamicità delle nostre aziende, nonostante il periodo burrascoso che il mercato sta attraversando. La presenza di 196 espositori italiani alla wire e di 158 alla Tube dimostra la volontà delle aziende italiane di attivarsi per raggiungere nuovi mercati e clienti, per cercare di sostituire quelli persi a causa delle tensioni geopolitiche in corso.
Quali sono le sue previsioni per la fiera?
Anche a giudicare da questi numeri, le previsioni sono buone. Certo, ci auguriamo che i buoni dati lato aziende espositrici siano seguiti da un altrettanto buon afflusso di visitatori. Da questo punto di vista a livello di associazione abbiamo qualche timore.
Quali sono le vostre preoccupazioni?
Temiamo una generale riduzione del tempo di visita. Molte aziende hanno già annunciato che manderanno meno delegati - tecnici e commerciali - e per un numero inferiore di giorni. Da una parte questo potrebbe essere collegato ad una contrazione del numero di visitatori che provengono da molto lontano, spinti a partecipare a fiere regionali a loro più vicine geograficamente. Chi arrivava a Düsseldorf da Singapore o dal Sudamerica non si spostava mai per un giorno solo; chi giunge da zone più vicine invece non ha problemi logistici nel ridurre il numero di giorni di partecipazione alla fiera. Inoltre, la decurtazione dell'orario di accesso all’evento, il fatto che si entri alle 10, riduce ulteriormente le possibilità per le aziende espositrici di intraprendere discussioni commerciali ed organizzare incontri con i visitatori. Il fatto che il trasporto pubblico non sia più incluso nel biglietto d’ingresso, i prezzi degli hotel ed i costi dei biglietti stessi, sono tutti fattori concomitanti che non aiutano a favorire grosse affluenze e che andrebbero nel complesso considerati.
Cosa farete per contrastare questa tendenza?
Ci siamo già fatti portavoce di queste istanze presso i responsabili della fiera per ottenere condizioni migliori per espositori e visitatori italiani.
In generale, come vede il rilancio dell'economia UE?
C'è molta attesa. Le guerre ed i conflitti mondiali creano una situazione di incertezza che non favorisce il buon andamento degli affari. Lato nostro, non stiamo con le mani in mano e cerchiamo di essere ottimisti: auspichiamo che le condizioni politiche ed economiche internazionali migliorino e che ripartano gli investimenti europei per dare nuovo slancio all'economia.
ACIMAF vi aspetta in fiera al padiglione 11, stand B51, che fungerà da punto di raccordo e supporto per i propri associati.