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Industria siderurgica: Cumerio si fonde, nasce Aurubis.

Industria siderurgica: Cumerio si fonde, nasce Aurubis.

Industria siderurgica: Cumerio si fonde, nasce Aurubis.
Il rame irpino cambia nome, c'è l'intesa con la tedesca Norddeutsche Affinerie.
Antonietta Miceli

Il rame irpino cambia nome. Un'altra tappa importante del percorso di consolidamento del nuovo leader europeo tra i produttori di rame, nato dalla fusione dei due gruppi Norddeutsche Affinerie e Cumerio Italia, rispettivamente di Amburgo e Pianodardine, si è realizzata. E' nata Aurubis. Se da un lato si cambia naming, dall'altro resta confermata l'importanza attribuita allo stabilimento irpino nel contesto del gruppo: si stanno, infatti, valutando ipotesi di aumento della quota di export da Avellino, a scapito di consegne effettuate attualmente da stabilimenti tedeschi, con lo scopo di ottimizzare i costi logistici, ad esempio considerando i Paesi del nord-Africa. Con l'approvazione dell'assemblea generale degli azionisti del 26 febbraio scorso, il nuovo nome individuato per rappresentare nella maniera più efficace il nuovo soggetto industriale nato dalla fusione dei due gruppi Norddeutsche Affinerie e Cumerio Italia è formalmente operativo: "Aurubis", derivato del latino, che ha il significato di "oro rosso".

Nonostante l'attuale crisi economica internazionale si respira un'aria di cauto ottimismo. "Aurubis sta subendo gli effetti della crisi in maniera meno drammatica rispetto agli altri principali attori del settore", afferma Antonio De Blasio, Ad dello stabilimento di Pianodardine, "grazie soprattutto ad una struttura finanziaria solida ed alla presenza di un azionariato stabile e convinto".

A dispetto del clima di difficoltà generale, il primo trimestre del nuovo esercizio (ottobre-dicembre 2008) ha prodotto risultati positivi per il gruppo, generando un cash flow netto, riferito alle attività operative, di 150 milioni di euro, un risultato operativo di 19 milioni di euro su un fatturato complessivo di 1,5 miliardi di euro, nonostante la formidabile discesa del prezzo del rame dai 9000 dollari per tonnellata del Luglio 2008 agli attuali 3500 dollari per tonnellata. Ben diversa la situazione del 2009: nei primi mesi si è registrata una diminuzione dei volumi di vendita mediamente oscillante intorno al 20 per cento per tutte le aziende del gruppo e le prospettive a breve termine non lasciano intravedere recuperi significativi. Di converso i programmi elaborati a livello internazionale dovrebbero generare ripercussioni positive sul settore dei semilavorati di rame.

"Per quanto concerne Aurubis Italia, rispetto ad aziende del territorio irpino sulle quali la crisi ha avuto un impatto devastante", conclude De Blasio, "la situazione è al momento moderatamente confortante. Una volta rivisti i piani produttivi sulla base dei ridotti volumi di vendita previsti, sono state poste in essere iniziative di contrazione della produzione e contenimento dei costi. Da inizio di febbraio lavoriamo in media quattro giorni a settimana, fermando gli impianti al venerdì mattina. Pertanto nel 2009, anche in presenza di una ripresa nel corso dell'anno, saremo distanti dai volumi record di vergella prodotta nel 2008".  

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lunedì 23 marzo 2009