La recessione stringe nella morsa Eurolandia.
L'attività manifatturiera dell'Eurozona frena ancora a giugno, concludendo il peggior trimestre degli ultimi tre anni. La stima flash dell'indice PMI manifatturiero scende a 44,8 punti dai 45,1 di maggio, ai minimi da trentasei mesi. L'indicatore denota ancora una contrazione del comparto industriale, ma non se la passa bene neanche il terziario, anche se l'indice è risalito dai minimi a 46,8 punti.
Ad eccezione di un marginale incremento riportato a gennaio, l'indagine segnala un susseguirsi di contrazioni dallo scorso settembre, ad un ritmo che va progressivamente accelerando. Gli industriali riportano la contrazione della produzione più netta dal maggio 2009, la quarta consecutiva su base mensile. Le aziende del terziario evidenziano una diminuzione più modesta, ma accusano il terzo maggior calo delle attività dal luglio 2009.
"Con il PMI flash di giugno - commenta il capo economista di Markit Chris Williamson - si è concluso il trimestre più debole in tre anni, ed è plausibile che il PIL sull'Eurozona sia crollato dello 0.6%". Secondo l'esperto, la crisi sembra si stia intensificando e diffondendo all'interno della regione: la Germania si dirige verso una flessione marginale del PIL durante il secondo trimestre, anche se ci si aspettano contrazioni ben più marcate in altre in altri paesi, includendo un calo dello 0.6% in Francia.
A livello di singoli Paesi, il PMI flash composito della Germania scende a 48,5 punti, mentre risale quello della Francia a 46,7 punti.
