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L’acciaio nel 2019: tavola rotonda presso la CdC Como e Lecco

L’acciaio nel 2019: tavola rotonda presso la CdC Como e Lecco

L’acciaio nel 2019: tavola rotonda presso la CdC Como e Lecco

Mercoledì 20 novembre si è tenuto un tavolo di confronto presso la Camera di Commercio di Como e Lecco per fare il punto sulla situazione dell’acciaio in questo 2019 ormai al tramonto. La discussione, che è stata moderata da Diego Minonzio, Direttore de “La Provincia” di Como, Lecco e Sondrio, ha visto protagonisti Lorenzo Angelini, AD di Caleotto Spa, Andrea Beri, CEO di Steelgroup ITA, e Pietro Vargiu, Chief Underwriting Officer presso COFACE Italia

Per Andrea Beri, il 2019 è stato un anno difficile: anche se il settore dell’acciaio in termini assoluti non ha risentito di un calo di volumi, ha sicuramente dato meno soddisfazioni del 2018. Il forte impatto dell’e-mobility sull’industria ha contribuito negativamente alle aspettative di crescita: c’è una forte indecisione sulle vetture del futuro e sulla maturità dell’elettrico.
Ci si auspica che per il 2020 l’acciaio potrà finalmente vedere una ripartenza, ma dovrà essere più pulito, più sicuro e, soprattutto, più ecologico. La sfida ora è concretizzare queste idee e, proprio da questo punto di vista, Steelgroup ITA collabora con enti di ricerca in un’ottica di continua evoluzione.

Anche per Caleotto l’anno non è stato tutto rose e fiori: Lorenzo Angelini ha confermato che non è stato possibile replicare i risultati del 2018. Il prezzo del rottame, in aumento rispetto agli anni scorsi, in aggiunta a politiche di import che consentono l’ingresso nel mercato di materiale a basso costo da realtà estere difficilmente controllabili, hanno portato l’azienda lecchese a contrazioni importanti sui volumi produttivi (dalle 163k ton del 2018 alle 125k ton previste per il 2019). È necessario che tutta la catena produttiva risponda ai ribassi e si recuperi una dignità sui prezzi, dal momento che ad oggi si è sotto i limiti minimi. Guardando il bicchiere mezzo pieno, ha continuato Angelini, bisogna sfruttare questo momento di relativa calma produttiva per dedicarsi a sperimentazioni per rinnovarsi: in questo frangente si spera che siano i clienti a mettersi in gioco per creare sinergie al fine di instaurare rapporti solidi e non soltanto in funzione del prezzo.

Pietro Vargiu di COFACE si è concentrato su come le dinamiche registrate abbiano influito sull’aumento dei casi di sofferenza, e quale fosse il peso di questo aumento sulle mancate solvenze di pagamenti e sulla scarsa circolazione del denaro. Le speranze sono che l’acciaio si risollevi da questo momento di difficoltà, anche attraverso opportune strategie di risk management.

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lunedì 25 novembre 2019