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Minerale di ferro/Metalloinvest, prezzi verso I 200 Usd/t

Minerale di ferro/Metalloinvest, prezzi verso I 200 Usd/t

Dow Jones AcciaioReport
Minerale di ferro/Metalloinvest, prezzi verso I 200 Usd/t di Gianclaudio Torlizzi

Mosca (Dow Jones) –I prezzi del minerale di ferro potrebbero toccare i 200 dollari la tonnellata nel 2011. Ne è convinto Metalloinvest, il maggiore esportatore di iron ore della Russia che annovera tra i suoi clienti Arcelor Mittal, US Steel e Tata Steel Europe. La tesi di Metalloinvest è suffragata anche dalla concorrente Rio Tinto che si attende un aumento della richiesta di materia prima parte dei suoi clienti nell’arco del prossimo anno. Stando all’amministratore delegato Sam Walsh l’aumento della produzione locale in Cina sarà bilanciata sia dalla bassa qualità di minerale estratto sia dal calo delle esportazioni dall’India. La tesi rialzista trova conferma anche dalle ultime previsioni di Deutsche Bank e Macquarie. In un report inviato alcuni giorni fa alla clientela, la banca d’affari tedesca ha evidenziato come il mercato fisico del minerale di ferro, sebbene non stia mostrando segnali di grande vivacità, si stia stabilizzando su livelli elevati intorno ai 150 dollari la tonnellata.  “Dopo l’ultima accelerazione del prezzo del minerale, i prezzi dell’acciaio in Cina si sono ora consolidati– scrivono gli analisti tedeschi – ma ora le acciaierie sono in procinto di riprendere gli acquisti. Ci attendiamo che nel breve termine il mercato fisico dell’iron ore rimanga ben sostenuto”. Ancora più rialzista è la banca d’affari australiana Macquarie, secondo la quale “lo scenario dei prezzi per i prossimi tre mesi è improntato su una forte carenza dal lato dell’offerta”. “Premesso che il nuovo anno cinese segna tradizionalmente il punto massimo del ristoccaggio di acciaio – dice Macquarie - l’attuale ciclo di destoccaggio risultante dai tagli produttivi determinati a loro volta dalle misure anti inquinamento risulta essere un fattore non stagionale. Pertanto, il momento in cui gli obiettivi fissati dal governo saranno centrati, assisteremo a una forte crescita della produzione con un balzo delle importazioni di minerale di ferro”. “Inoltre – evidenzia Macquarie - riteniamo che nelle regioni asiatiche, dove è attualmente presente una situazione di sovraofferta, si tornerà agli acquisti all’inizio del prossimo anno. In una situazione quale quella appena descritta in cui Cina e paesi adiacenti torneranno congiuntamente agli acquisti è probabile che assisteremo a un marcato balzo dei prezzi”. Stando a Macquarie, l’unico fattore che potrebbe alterare tale quadro è la forza con cui viene attuato il destoccaggio in Cina. “Dalle nostre analisi ci risulta che la Cina avrà stoccato oltre 10 milioni di tonnellate di minerale nel periodo settembre-ottobre. Qualora dunque la produzione di acciaio non ripartirà presto, la necessità di entrare nel mercato spot in maniera aggressiva potrebbe risultare alleviata”. Nel frattempo sul mercato spot l’indice TSi 62% Fe ha chiuso la scorsa settimana a 153,2 dollari la tonnellata. Gianclaudio Torlizzi
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lunedì 8 novembre 2010