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Nuovi dazi USA aggravano la crisi siderurgica UE; recessione proiettata anche sul 2025

Nuovi dazi USA aggravano la crisi siderurgica UE; recessione proiettata anche sul 2025

Nuovi dazi USA aggravano la crisi siderurgica UE; recessione proiettata anche sul 2025

L’industria siderurgica europea affronta una crisi sempre più grave con il pieno impatto dei nuovi dazi USA del 50% sulle importazioni di acciaio. Già indebolito dalla stagnazione economica persistente e dalla sovraccapacità globale, il settore si prepara ora al quarto anno consecutivo di recessione dal punto di vista dei consumi di acciaio, con una ripresa che non è attesa prima del 2026 — se mai arriverà.

 

Secondo l’ultimo rapporto di previsione economica e di mercato dell’acciaio di EUROFER (Q2 2025), il consumo apparente di acciaio nell’UE calerà ulteriormente dello 0,9% nel 2025, dopo il -1,1% registrato nel 2024. Questo andamento ribalta le precedenti aspettative di una crescita moderata e riflette la persistente debolezza di settori utilizzatori di acciaio come l’automotive e le costruzioni. L’indice SWIP (Steel Weighted Industrial Production) è ora previsto in calo dello 0,5% nel 2025, contrariamente alle aspettative di rialzo dello 0,9%.

 

I dazi USA e le conseguenze indirette di perturbazione dei mercati

 

"Con il raddoppio dei dazi USA sull’acciaio al 50% senza eccezioni, ci aspettiamo una massiccia deviazione dei 27 milioni di tonnellate di acciaio prima destinati agli USA verso il mercato europeo", ha dichiarato Axel Eggert, Direttore Generale di EUROFER.

 

Poiché la penetrazione delle importazioni era già al 27% nel 2024 — livelli storicamente elevati — i produttori UE si trovano ad affrontare ulteriori perdite di quote di mercato, con conseguenti tagli alla produzione e progetti di decarbonizzazione bloccati.

 

Con simili dazi, “anche i prodotti siderurgici europei di maggiore qualità e competitività verranno esclusi dai giochi”, ha aggiunto Eggert.

 

Senza misure commerciali europee rapide ed efficaci, rischiamo danni irreversibili. Chiediamo alla Commissione Europea di agire prima che sia troppo tardi”.

 

La domanda di acciaio resta sotto i livelli pre-pandemici

 

La domanda di acciaio è rimasta volatile per tutto il 2024, raggiungendo 30,1 milioni di tonnellate, con un modesto +0,5% nel Q4 che non è bastato a compensare la contrazione annuale. Le consegne interne sono calate del 2,8%, mentre le importazioni sono aumentate del 6,3%. L’effetto combinato di concorrenza estera, instabilità geopolitica e prezzi energetici elevati ha annullato ogni possibilità di ripresa nel breve termine.

 

Anche i settori utilizzatori di acciaio sono in difficoltà. La produzione automobilistica è scesa del 2,6% e il settore delle costruzioni è rimasto stagnante. La contrazione complessiva nei settori utilizzatori ha raggiunto il 3,7% nel 2024 e si prevede continui nel 2025, con solo un lieve rimbalzo dell’1,3% stimato per il 2026.

 

Quale futuro per l’industria siderurgica UE?

 

EUROFER ha lanciato un appello urgente alla Commissione Europea affinché attui le “misure commerciali altamente efficaci” promesse nel suo Piano d’Azione per l’Acciaio e i Metalli. Queste misure di salvaguardia sono ritenute essenziali per contrastare gli effetti di deviazione dei flussi commerciali causate dai dazi USA e ripristinare stabilità nel mercato europeo dell’acciaio. Al contempo, i leader del settore sottolineano la necessità di rilanciare i negoziati commerciali UE-USA, attualmente in stallo.

 

I prossimi mesi saranno decisivi per capire se l’Europa riuscirà a tutelare il proprio tessuto industriale — mentre politici e industriali valutano decisioni cruciali in un contesto di tensioni commerciali e cambiamenti strutturali.

 

Contesto:

 

Quando sono iniziati i dazi
I dazi sull’acciaio importato negli Stati Uniti sono stati portati al 25% a partire dal 12 marzo 2025, ai sensi della Sezione 232 del Trade Expansion Act. Un ulteriore aumento al 50% è stato annunciato il 30 maggio ed è entrato in vigore il 4 giugno 2025 tramite un nuovo ordine esecutivo che ha bypassato le precedenti esenzioni.

 

Saranno i tribunali USA o i colloqui UE a decidere il futuro dei dazi?
Il 28 maggio, un tribunale federale USA ha invalidato i dazi, ma la decisione è stata sospesa in attesa di appello — il caso è ora davanti al Federal Circuit, con la documentazione da presentare entro il 9 giugno e una possibile sentenza a breve. L’UE e gli USA sono anche impegnati in negoziati intensivi, con l’obiettivo di trovare una soluzione entro inizio luglio per evitare un’ulteriore escalation. In caso di fallimento dei colloqui, entrambe le parti sono pronte ad adottare misure commerciali di ritorsione.

 

Aggiornamento 13 giugno:
Il 10 giugno 2025, la Corte d’Appello del Circuito Federale ha deciso di mantenere attivi i dazi mentre prosegue il contenzioso legale. È stato stabilito un calendario accelerato, con arringhe orali previste per il 31 luglio 2025. Secondo le stime più fondate, una decisione definitiva arriverà non prima di fine agosto. Nel frattempo, rimangono in vigore i dazi al 50 % su acciaio e alluminio, entrati in vigore il 4 giugno, e l’Unione Europea parla di contromisure da applicare già a partire dal 14 luglio, qualora i negoziati commerciali non dovessero portare progressi.

 

Immagine di © European Parliament / Pietro Naj-Oleari

 

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lunedì 9 giugno 2025