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Rallentamento in vista per la produzione siderurgica cinese.

Rallentamento in vista per la produzione siderurgica cinese.

Il leggero calo dei prezzi dei coils in yuan e il rialzo delle quotazioni del minerale di ferro in dollari dovrebbero portare a una minor attività delle acciaierie di Pechino   Le ultime settimane sui mercati dei prodotti di base hanno fornito spesso indicazioni contraddittorie. Nel settore siderurgico, in particolare, si è visto che sul mercato cinese i prezzi in yuan dell’acciaio sono calati in un mese dell’1,2%, mentre quelli in dollari del minerale di ferro sono saliti del 5,8%. Quanto basta per ritenere logico che le acciaierie nei prossimi mesi riducano l’attività per riequilibrare la situazione. La Cina produce quasi metà di tutto l’acciaio mondiale ma le incertezze che stanno manifestandosi nel colosso asiatico, specialmente nell’edilizia e nelle costruzioni, hanno portato a un ridimensionamento dei prezzi dei coils laminati a caldo, punto di riferimento del mercato siderurgico. Analisti locali quindi prevedono che l’output di acciaio nel paese calerà intorno a 1,8 milioni di tonnellate al giorno entro fine agosto, il 12% in meno rispetto ai picchi record dell’aprile scorso.   D’altra parte il rincaro dei minerali di ferro resta legato proprio alla Cina: il calo dei tassi d’interesse e la recente approvazione di progetti siderurgici per 23 miliardi di dollari ha dato il via al recupero delle quotazioni dei prodotti di base per l’industria siderurgica, facendo risalire il minerale di ferro dai minimi semestrali toccati esattamente un mese fa. Secondo i dati e le stime della China Iron and Steel Association, quest’anno Pechino produrrà 700 milioni di tonnellate di acciaio, solo il 2,5% in più rispetto al 2011, l’incremento più modesto dal 2008 in poi.  

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martedì 26 giugno 2012