Rapporto di mercato rottame/Prezzi vedono assestamento di 10 EUR/t
Dow Jones AcciaioReport.
Rapporto di mercato rottame/Prezzi vedono assestamento di 10 EUR/t.
01/04/2011 MILANO (Dow Jones) - Il mercato del rottame italiano muove lievemente al ribasso all’inizio di aprile, con i prezzi delle principali tipologie che perdono 10 EUR/t rispetto ai livelli marzo, vedendo così consolidarsi l’assestamento che interesserà tutta la prima decade del mese. È quanto apprende AcciaioReport da fonti di mercato. “La cattiva notizia per il mercato – dice un trader è che almeno fino a Pasqua non è previsto nessun sostanziale rafforzamento dei prezzi. La notizia buona invece riguarda il fatto che nelle prossime settiman i prezzi del rottame non dovrebbero subire crolli, ma muoversi piuttosto lateralmente. In sostanza c’è una certa stabilità nel comparto”.
Secondo gli operatori i prezzi domestici del rottame si attestano più o meno sugli stessi livelli di 15 giorni fa. I valori del lamierino palabile oscillano tra 320-370 euro la tonnellata, mentre il rottame da demolizione è prezzato tra 280 e 320 euro la tonnellata. Il frantumato si vende su 300-350 euro la tonnellata.
“Sembra ci sia più una volontà di pianificazione a tavolino dei ribassi di 10 euro più che un’oggettiva necessità del mercato di scendere – dice un commerciante – Con le ripartenze produttive le acciaierie hanno avuto necessità di acquistare rottame. Anche se la volontà degli acquirenti è ora quella di premere per non far salire i prezzi, e in parte stanno avendo ragione, con i magazzini piuttosto vuoti le acciaierie devono comunque continuare ad acquistare”. “Questo spiega le previsioni di sostanziale tenuta dei prezzi del rottame per le prossime settimane, anche se con qualche lieve ribasso”, dice un trader. Dopo i picchi di gennaio, il mercato italiano ha visto a febbraio e marzo un andamento fluttuante. “In generale, possiamo anche parlare anche di un certo equilibrio tra domanda e offerta”, aggiunge un operatore. Il mercato italiano è in questo momento influenzato anche da fattori internazionali, riferiscono diversi operatori.
A causa delle rivolte in Libia e nell’area nordafricana, la Turchia sta vivendo un momento difficile, vedendo interdetti i propri principali mercati di sbocco. I produttori di acciaio turchi hanno rallentato le consegne di prodotti finiti e di conseguenza gli acquisti di rottame.
L’effetto è un raffreddamento dei prezzi a livello internazionale, che sta impattando anche sui valori italiani. I prezzi del rottame HMS 1&2 (80:20) in Turchia sono passati da 500 a 470 dollari la tonnellata cif. “I turchi sono alla finestra – dice un commerciante – e questo atteggiamento sta influenzando l’andamento dei prezzi anche in Italia”.
Per quanto riguarda l’import italiano, le agitazioni nel MENA e il terremoto in Giappone hanno causato
una frenata nei movimenti. “Non ci saranno nuovi arrivi di rottame nelle prossime settimane, vediamo pochi ordini da parte degli acquirenti italiani”, dice un trader.
Secondo l’operatore, la situazione è ferma anche sul versante export. “A gennaio e febbraio, quando i buyer italiani non piazzavano ordini, i commercianti di rottame hanno iniziato a esportare in Turchia - dice il trader - Anche se il trend si è man mano consolidato (3-5.000 tonnellate a settimana partono da Marghera), i carichi in uscita sono al momento diminuiti e i venditori guardano di nuovo all’Italia”.
Riguardo all’export di lunghi, “la crisi geopolitica in Libia ha sconquassato tutto il Nord Africa. La Turchia sta dirottando i propri traffici verso il Marocco ponendosi in forte concorrenza con l’Italia che ha in quell’area un importante mercato di sbocco per l’acciaio da costruzioni”, dice un trader.
Valentina Caiazzo
