Fiera onlineNotizie
Terremoto in Turchia, quale impatto sull'industria siderurgica?

Terremoto in Turchia, quale impatto sull'industria siderurgica?

Terremoto in Turchia, quale impatto sull'industria siderurgica?

L'industria siderurgica turca svolge un ruolo essenziale nell'economia del Paese e negli scenari internazionali. Secondo dati World Steel Association, la Turchia occupa l'ottavo posto nella classifica dei produttori mondiali di acciaio con 35 milioni di tonnellate di acciaio grezzo prodotte nel 2022. Il Paese è anche un importante esportatore: come riportato dal database COMTRADE delle Nazioni Unite sul commercio internazionale citato da Trading Economics, l'anno scorso le esportazioni di ferro e acciaio del Paese hanno raggiunto un valore di 14,63 miliardi di dollari.

Va da sé che il recente terremoto del 6 febbraio, al di là e oltre la tragica perdita di vite umane, ha avuto un impatto anche sull'industria siderurgica del Paese, influenzando a catena le supply chain globali. Molte acciaierie dell'area colpita hanno interrotto la propria attività, invocando la forza maggiore; si stima che le chiusure potrebbero protrarsi fino a un mese, in attesa che vengano risolti i problemi legati alla forza lavoro, alla logistica e all'energia elettrica.

Come riportato dal MEPS, il porto di Iskenderun, un importante snodo per le esportazioni di acciaio, è stato gravemente danneggiato, con conseguente deviazione delle spedizioni in entrata e interruzioni delle operazioni portuali. Secondo le previsioni, di conseguenza, le esportazioni di prodotti finiti in acciaio dalla Turchia saranno drasticamente ridotte, il che potrebbe comprimere la disponibilità totale sul mercato globale dell'acciaio e potenzialmente causare un aumento di prezzi. Nel breve termine, la minore disponibilità di prodotti finiti in acciaio dalla Turchia potrebbe attenuare - afferma MEPS - le attuali pressioni esercitate da un eccesso di offerta nei mercati europei e asiatici dei prodotti lunghi.

Secondo un recente articolo di S&P Global, l'Associazione turca dei produttori di acciaio ha confermato che non ci sono stati gravi danni agli impianti di produzione in seguito al recente sisma. Sebbene la regione colpita contribuisca per oltre il 30% alla produzione siderurgica di tutto il Paese, le acciaierie di altre aree sono momentaneamente in grado di soddisfare la richiesta domestica; la Turchia dispone di una capacità produttiva sufficiente a rispondere al previsto aumento della domanda interna, mentre prendono il via il lavori di ricostruzione. 

I costi del disastro, compresa la ricostruzione, potrebbero raggiungere il 5,5-10% del PIL nazionale, con una perdita per l'economia del Paese quantificabile fino a 84 miliardi di dollari. Ad oggi, il bilancio delle vittime del terremoto è salito a più di 44.000 persone solo in Turchia. Ricordiamo che i due sismi del 6 febbraio hanno colpito anche vaste aree limitrofe della Siria.

Immagine generata con l’ausilio dell’IA.

undefined
lunedì 27 febbraio 2023