Una panoramica sul futuro dei fasteners
Si è svolta nella giornata del 14 settembre “Fasteners Meetaly - Challenge the future”, la prima convention mondiale ospitata in Italia da UPIVEB, l'Unione Produttori Italiani Viteria e Bulloneria.
Nella cornice dell'ATA Hotel di Pero (MI), a due passi dall'EXPO, prestigiosi speaker internazionali si sono avvicendati sul palco per parlare degli attuali trend in grado di avere un impatto sul mercato dei fasteners.
Di seguito una sintesi degli interventi.
Il discorso di apertura è stato appannaggio del padrone di casa, il presidente UPIVEB Sergio Pirovano, il quale ha ricordato come il settore fasteners occupi in Italia 7500 addetti e 230 imprese, per un fatturato globale annuo che si aggira intorno 2.300 milioni di euro. Una realtà che, per dimensioni, può essere giudicata piccola, ed è sicuramente meno appariscente di quella dei prodotti di largo consumo, ma che ha un ruolo molto strategico. A livello europeo l'Italia è tra le prime potenze industriali nel settore, con una forte propensione all’export.
La UPIVEB è associata a EIFI, European Industrial Fasteners Institute. Il vicepresidente dell'istituto Enio Fontana nel suo intervento ha preso in analisi l'industria dei fasteners nel suo totale, snocciolando alcuni dati e previsioni interessanti. Nel 2013 la domanda mondiale di fasteners ha totalizzato 72,6 miliardi di dollari, così suddivisi per compartimenti geografici: APAC (Asia-Pacifico) 30 miliardi, NAFTA (North America Free Trade Agreement) 16,5 miliardi, LATAM (America Latina) 3,3 miliardi ed EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) 22,8 miliardi USD. Questo dato è in crescita in tutte le regioni, e lo sarà anche nel prossimo decennio: mediamente si aggirerà intorno al +6,3% il tasso di incremento. Naturalmente la crescita si differenzierà nei vari comparti geografici: sarà maggiore per le zone asiatiche e più contenuta nella zona americana. Nel 2023, quindi, secondo l’analisi riportata da Enio Fontana, la domanda mondiale di fasteners si dovrebbe attestare intorno ai 140 miliardi di USD.
Il 79% della richiesta globale di elementi di fissaggio proviene dal settore OEM, in particolari veicoli a motore, macchinari, apparecchi elettrici; il 14% dei fasteners va invece al cosiddetto settore MRO, manutenzione e riparazioni. La parte restante alle costruzioni. Se si guarda al futuro, per il 2023 è prevista una leggera crescita della domanda da parte dell'industria delle costruzioni, che passa dal 7% al 7,7%. Da notare anche un aumento della penetrazione dei fasteners plastici.
Il settore automobilistico, che è da sempre uno degli sbocchi naturali per i fasteners, dà ancora fiducia: la produzione mondiale di auto passerà nel 2023 a 107,2 milioni di unità contro le 84,74 del 2013.
Insomma, il futuro per i fasteners è roseo; il mercato mondiale continuerà a crescere, anche se ad un tasso lievemente inferiore rispetto al passato. Basti dire che il consumo pro capite di fasteners nell'ultima decade è salito del 63%.
Il terzo speech della giornata ha visto sul palco Peter Weiss, responsabile gestione della filiera di fornitura EMEA per il gruppo FCA, ad affrontare il tema delle sfide dell'industria automobilistica e della sua catena di approvvigionamento: emergono tra queste i sempre più pressanti vincoli imposti dalla tutela dell’ambiente, la capacità di affrontare i rapidi cambiamenti economici, e di superare eventi catastrofici che possono mettono a repentaglio le capacità di trasporto e le infrastrutture stesse.Si sono poi succeduti vari contributi di speaker di altissimo livello, provenienti da ambiti diversi. In breve:
Andrew Brumley, ingegnere capo della Ford, ha parlato di “engine downsizing”, un argomento che va a toccare da vicino i produttori di fasteners per auto. “I motori sono sempre più tecnologici, con consumi ridotti. Si cerca di fare un prodotto leggero che utilizzi una gamma maggiore di carburanti. Si pensa anche al motore elettrico per auto, che però dovrà superare ancora molte difficoltà, come una sufficiente durata di utilizzo delle batterie e una capillare distribuzione di punti di rifornimento di energia”. Un’ipotetica affermazione del motore elettrico nel settore dell’auto può significare una grossa perdita per l’industria dei fasteners...
I megatrend del settore bancario sono stati trattati dal presidente di Banca Mediolanum, il Cav. Ennio Doris, il quale ha analizzato i motivi per cui è utile, anzi inevitabile, guardare con ottimismo al futuro e vedere le crisi come opportunità imprenditoriali. “Se osserviamo l’andamento del PIL mondiale – rileva Ennio Doris – vediamo che cresce costantemente nel tempo, quando più (dal 4,5 al 5%) quando meno (dal 3 al 3%). Gli anni negativi sono rarissimi.”
Bernhard Gehlert, vicepresidente del gruppo Bosch, ha parlato di connettività e convergenza dei vari dispositivi tecnologici, con particolare riferimento alla mobilità, sottolineando l’importanza dell’elettronica non solo nella nostra quotidianità ma soprattutto in quello che sarà la futura filosofia della produzione, che è sempre in evoluzione.
“Industria 4.0” è stato il titolo dell'intervento di Andrea Marinoni, partner della Roland Berger Strategy Consultants. Con questo termine si definisce la quarta rivoluzione industriale, che raggiungerà la sua piena maturità solo attorno al 2030, introducendo nel processo produttivo quella che è stata definita “Internet delle cose”, la possibilità di mettere in rete gli oggetti, che diventano così “intelligenti” grazie a chip e sensori.
Michele Rossi, Market Product Marketing Manager di CNH Industrial, gruppo che include marchi come New Holland e Iveco, ha evidenziato come anche l'agricoltura stia avanzando rapidamente, anche dal punto di vista tecnologico.
Il prof. Majowiecki, docente di Architettura Strutturale, ha dissertato sull'uso dei fissaggi in acciaio nelle costruzioni, soprattutto nelle grandi coperture, con riferimento particolare al decumano dell'EXPO. La tendenza a strutture “free form”, sempre più fantasiose e meno rigide, permette la realizzazione di progetti in cui gli elementi di fissaggio hanno un ruolo di massima importanza.
Altissimi rappresentanti delle industrie del fastener mondiali sono stati coinvolti in una tavola rotonda pomeridiana sul futuro di questo settore:
Paolo Pozzi - Presidente EIFI Automotive Group
Egidio Stefano Brugola – Presidente Brugola OEB SpA
Ramon Ceravalls - Presidente EIFI General Fasteners Group – Vicepresidente ASEFI, Spanish Association of Metal Fastener Manufacturers
Ming-Jou Chen – Former President TIFI, Taiwan Industrial Fastener Institute
Dan Di Sebastian – Vice Presidente Operations Nord America, Fontana Gruppo AGT
Anders Karlsson – Presidente EIFI, European Industrial Fasteners Institute
Fernando A. Gomes Martins – Vice Presidente SINPA, Brazilian Fastener InstituteSi è dibattuta e approfondita in particolare la situazione del mercato cinese, rilevando come l’attuale stato di crisi dovrebbe attenuarsi nel tempo. La Cina, quindi, dovrebbe riprendere la via della crescita, anche se su valori più contenuti.
Dalla discussione è emerso che l'innovazione di prodotto è e sarà decisiva: il mercato richiederà fasteners sempre più leggeri e resistenti. Secondo Karlsson, presidente EIFI, nelle macchine per la produzione di fasteners ci sarà meno rinnovamento. Dal punto di vista degli assetti aziendali, egli prevede un maggiore consolidamento già nei prossimi 5 anni. Gli speaker concordano poi sul fatto che le materie prime si attesteranno ancora su prezzi bassi per abbondanza di offerta, per almeno un decennio. La sfida ad essere GLOCAL, a pensare su scala globale, operando su scala locale, è anch'essa sul piatto, e occuperà le aziende del settore negli anni a venire.
Insomma la “Fasteners Meetaly” chiude in positivo, fornendo spunti di riflessione importanti, e dando una panoramica sui trend e le sfide future.
Notevole la partecipazione di pubblico - oltre 500 i convenuti, provenienti da molti Paesi del mondo - e significativi gli sponsor e i patrocinanti dell'evento: tra i primi si segnalano le aziende Carlo Salvi (vedi news) e Sacma (vedi news); tra i secondi, oltre ad Expometals.net, che ha dato il suo supporto mediatico alla manifestazione, anche il Ministero dello Sviluppo Economico ha concesso il suo patrocinio a “Fasteners Meetaly 2015 – Challenge the Future”.
Per un approfondimento sul mercato mondiale dei fasteners, si rimanda alla ricerca di Freedonia “World Industrial Fasteners” a questo link.
© Riproduzione riservata
