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Una ricetta per rilanciare la meccanica italiana

Una ricetta per rilanciare la meccanica italiana

Una ricetta per rilanciare la meccanica italiana

L’industria meccanica italiana cresce, è vero, ma a passi misurati.
A far scattare il campanello d’allarme sono stati gli investimenti: se nel 2018 si è registrato un incremento del 7% rispetto al 2017, le previsioni per il 2019 stimano solamente un +2% rispetto al 2018.

Al fine di dare un nuovo slancio al settore, ANIMA (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine) ha sottoposto all’attenzione del governo un “Manifesto della Meccanica”, presentando precise richieste in materia di energia, export, Made in Italy, ambiente, infrastrutture e trasporti.

Sinonimo di sviluppo economico, l’export è tra i principali fattori di traino per la meccanica italiana. I dati indicano che oltre la metà della produzione tricolore viene acquistata al di fuori dei confini nazionali. Tuttavia, i numeri a preconsuntivo 2019 evidenziano una contrazione: se nel 2018 si registrava una crescita di 1.7% rispetto al 2017, nell’anno in corso il dato si è assottigliato all’1.1%. Ciò è riconducibile alla guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina e alle crisi geopolitiche globali.

Inoltre, ANIMA Confindustria evidenzia come una grave inefficienza delle infrastrutture abbia un impatto diretto sul commercio generale e in particolare sull’industria manifatturiera, con ricadute negative su tutto il sistema economico italiano.

Più che mai di attualità i punti riguardanti Energia, Ambiente e Territorio. Al fine di ridurre il più possibile l’impatto generato dalla crescita industriale, ANIMA auspica l’avvio in tempi brevi di un piano di investimenti atto ad una transizione del sistema produttivo verso una nuova realtà più sostenibile.

Il contesto storico attuale segna un primo traguardo temporale per gli obiettivi del Piano 20-20-20 (pensato al termine del Protocollo di Kyoto e in scadenza per il prossimo anno) e determina un ulteriore impegno in relazione agli scenari auspicati per il 2030 e il 2050 dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

Al fine di raggiungere gli obiettivi nazionali prefissati, però, è necessario un cambio di marcia nel processo di decarbonizzazione: massima priorità agli edifici, ancora energeticamente inefficienti, e al passaggio al rinnovabile, settore al momento acerbo in Italia.

Per uno sguardo approfondito al Manifesto della Meccanica, clicca qui >>

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lunedì 4 novembre 2019