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Dopo un 2025 piatto, la domanda mondiale di acciaio è destinata a riprendersi nel 2026

Dopo un 2025 piatto, la domanda mondiale di acciaio è destinata a riprendersi nel 2026

Dopo un 2025 piatto, la domanda mondiale di acciaio è destinata a riprendersi nel 2026

Secondo l’ultimo Short Range Outlook (SRO) rilasciato dalla World Steel Association (worldsteel), la domanda globale di acciaio resterà sostanzialmente piatta nel 2025, attestandosi intorno a 1.750 milioni di tonnellate (Mt). Nel 2026 è invece attesa una lieve ripresa dell’1,3%, con un consumo previsto di circa 1.773 Mt.

Alfonso Hidalgo de Calcerrada, Presidente del Comitato Economico di worldsteel, ha dichiarato che il settore dovrebbe toccare il punto più basso nel 2025, seguito da una fase di crescita moderata nel 2026. Tale miglioramento sarà sostenuto dagli investimenti pubblici nelle infrastrutture e da condizioni di finanziamento più favorevoli. Tuttavia, le tensioni commerciali persistenti e gli elevati costi di produzione continuano a pesare all’orizzonte.

Tendenze regionali che guidano la ripresa


La ripresa del 2026 sarà determinata da dinamiche regionali divergenti. In Cina, la domanda di acciaio dovrebbe diminuire del 2% nel 2025 e di un ulteriore 1% nel 2026, a causa della persistente debolezza del settore edilizio. Viceversa, le economie in via di sviluppo (esclusa la Cina) registreranno una solida crescita (del 3,4% nel 2025 e del 4,7% nel 2026), spinte da India, Paesi ASEAN e MENA (Medio Oriente e Nordafrica).


L’India
si distingue con una crescita prevista del 9% ca. nel periodo 2025–2026, sostenuta dal buon andamento di tutti i settori utilizzatori di acciaio. Entro il 2026, la domanda indiana di acciaio sarà quasi 75 Mt superiore rispetto ai livelli del 2020. Anche

l’Africa prosegue la sua ripresa, con una domanda attesa a circa 41 Mt nel 2025, corrispondente a un tasso medio annuo del 5,5% dal 2023 — una crescita favorita da una maggiore stabilità macroeconomica e da politiche di diversificazione industriale.

America Centrale e Meridionale dovrebbero registrare un aumento del 5,5% della domanda di acciaio nel 2025, grazie alla netta ripresa dell’Argentina e alla continua espansione del settore delle costruzioni in Brasile. Tuttavia, i volumi complessivi rimarranno inferiori ai livelli del 2013, a conferma di una tendenza alla deindustrializzazione sul lungo periodo.


Prospettive per le economie avanzate


Le economie del cosiddetto mondo sviluppato dovrebbero registrare un’altra lieve contrazione dello 0,5% nel 2025, seguita da una ripresa dell’1,5% nel 2026. La domanda di acciaio in Europa secondo worldsteel tornerà a crescere segnando +1,3% nel 2025 e +3,2% nel 2026, sostenuta dagli investimenti in infrastrutture e difesa, dalla stabilizzazione dell’inflazione e dal miglioramento dei redditi familiari.


Negli Stati Uniti, si prevede un aumento della domanda dell’1,8% sia nel 2025 che nel 2026, grazie ai progetti infrastrutturali, agli investimenti privati e a potenziali misure di stimolo economico. Nel frattempo, Giappone e Corea dovrebbero mantenere una domanda stabile durante tutto il periodo oggetto di previsioni.


In sintesi: nonostante i rischi persistenti — dalle dispute commerciali alle incertezze geopolitiche — i rappresentanti di worldsteel si definiscono “cautamente ottimisti”, confidando in un graduale miglioramento del contesto economico globale e in una ripresa della domanda di acciaio negli anni a venire.

 

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Immagine da: worldsteel

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lunedì 20 ottobre 2025