Fiera onlineNotizie
Sud-Est asiatico tra sovrapproduzione di acciaio e intenzioni green

Sud-Est asiatico tra sovrapproduzione di acciaio e intenzioni green

Sud-Est asiatico tra sovrapproduzione di acciaio e intenzioni green
  • Un recente messaggio del Segretario Generale della Southeast Asian Iron and Steel Industry Confederation (SEAISI) mette in luce una sfida importante per l'industria siderurgica dell'ASEAN: l'eccesso di capacità produttiva. Ecco una panoramica del problema e i primi passi dell'industria verso possibili soluzioni.

    Alle radici della sovracapacità siderurgica nell’area ASEAN

  •  
  • - Il boom nelle capacità produttive: 
    Dal 2011 sono state costruite acciaierie su larga scala in tutto il Sud-Est asiatico; le previsioni parlano di una capacità produttiva totale che raggiungerà 184,5 milioni di tonnellate (MT) entro il 2029-2030. Un numero che supera di gran lunga l'attuale domanda di 78,1 MT.

    - L’impatto della sovracapacità:
    Un caso studio commissionato da SEAISI in Malesia dimostra come l'eccesso di capacità possa portare a una maggiore concorrenza sui prezzi, a un'impennata delle esportazioni e a perdite finanziarie per i produttori.

    Un'altra preoccupazione: verso tecnologie poco green?

 

Il Segretario generale della SEAISI esprime preoccupazione per il fatto che gli investimenti attuali si dirigono verso la tecnologia degli altiforni (BF), più datata e inquinante, invece che verso sistemi più puliti come i forni elettrici ad arco (EAF). Questa tendenza è in contrasto con gli impegni Net Zero presi dai Paesi ASEAN.

"Credo che (...) i potenziali investitori dovrebbero rivedere le loro varie proposte per introdurre tecnologie più green nel Sud-Est asiatico”.
Wee Jin Yeoh, Segretario generale Southeast Asian Iron and Steel Industry Confederation (SEAISI)

Un segnale di speranza per lo sviluppo sostenibile dell'industria siderurgica del Sud-Est asiatico

Per risolvere il problema della sovracapacità e riallineare il settore al programma New Industrial Master Plan (NIMP) 2030, il governo malese ha introdotto una moratoria di due anni sulle nuove acciaierie a partire dal 15 agosto 2023. Il provvedimento riguarda tutte le richieste, le revisioni delle domande, le nuove domande, nonché trasferimenti, estensioni o regolarizzazioni delle licenze per la produzione di ferro e acciaio.

Inoltre, il Ministero malese degli Investimenti, del Commercio e dell'Industria (MITI) ha istituito un comitato speciale indipendente per esplorare nuovi percorsi di sviluppo sostenibile per l'industria siderurgica del Paese.

Nel complesso, le sfide che l'industria siderurgica del Sud-Est asiatico deve affrontare sono complesse, ma i recenti sviluppi offrono la possibilità di una svolta positiva. Le misure proattive adottate dalla Malesia - la moratoria sulle nuove acciaierie e la formazione di un comitato apposito - offrono un barlume di speranza ed hanno il potenziale per aprire la strada a un futuro più responsabile per la produzione di acciaio della regione.

Nella foto, le Petronas Twin Towers di Kuala Lumpur, in Malesia. Foto di Engin Akyurt da Pixabay


Potreste essere interessati a leggere:
Aggiornamento sul mercato degli acciai: focus sull'Italia
Il Regno Unito abbraccia sempre più l'elettrosiderurgia
Pasini (Feralpi): “La sostenibilità non mi fa paura, ma servono gli strumenti”

undefined
lunedì 27 maggio 2024