Trump cambia rotta: via libera all'acquisizione U.S. Steel da Nippon Steel con clausola golden share

Nel dicembre 2024, l’allora Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump si era opposto apertamente all'offerta da 14,9 miliardi di dollari di Nippon Steel per l’acquisizione di U.S. Steel, definendola «inaccettabile» e promettendo di bloccarla una volta insediato. La sua posizione era motivata dalla preoccupazione per la presenza di capitali stranieri in un settore particolarmente strategico per gli Stati Uniti e rispecchiava la sua più ampia linea protezionistica.
Tuttavia, dopo mesi di negoziati e indagini, il 18 giugno 2025 Trump ha infine approvato ufficialmente l'accordo tramite un ordine esecutivo. Questo cambio di rotta rappresenta un passaggio significativo: dall'opposizione totale a un'accettazione condizionata, che segnala il tentativo di bilanciare le questioni di sicurezza nazionale con gli interessi economici in ballo.
Termini principali dell'accordo
Nippon Steel acquisirà U.S. Steel a 55 dollari per azione, per un valore complessivo di 14,9 miliardi di dollari. Il gruppo giapponese si è impegnato a investire 11 miliardi di dollari nelle operazioni su suolo statunitense entro il 2028, con l'obiettivo di rafforzare la capacità produttiva locale e garantire le catene di approvvigionamento.
Con una produzione annua di acciaio grezzo pari a 43,64 milioni di tonnellate metriche nel 2024, Nippon Steel si è classificata lo scorso anno come quarto maggiore produttore di acciaio al mondo (vedi classifica completa qui). Dopo l'acquisizione di U.S. Steel, la sua capacità produttiva totale dovrebbe salire da 65 milioni a 85 milioni di tonnellate, rafforzando ulteriormente la sua posizione a livello globale.
Golden share e garanzie nazionali
Una condizione fondamentale per l'approvazione è la creazione di una “golden share” a favore del governo statunitense, che gli conferisce il potere di veto su decisioni strategiche — tra cui eventuali vendite di asset, trasferimenti di sede o chiusure di impianti. L'accordo in materia di sicurezza nazionale prevede inoltre un monitoraggio costante, obblighi di rendicontazione e altri meccanismi di controllo pensati per garantire una supervisione continua da parte degli organi di governo centrali degli Stati Uniti.
Impatto sul mercato e reazioni
Dopo l'annuncio, le azioni di U.S. Steel sono salite di quasi il 5%, segnale dell'ottimismo degli investitori verso i piani di modernizzazione e di espansione. Il governo giapponese ha accolto positivamente la decisione, definendola un successo per la cooperazione internazionale. Tuttavia, alcuni analisti avvertono che la clausola della golden share potrebbe scoraggiare futuri investimenti stranieri in settori statunitensi considerati strategici.
Implicazioni più ampie per il settore siderurgico
• Rafforzamento delle attività produttive nazionali grazie a investimenti su larga scala e interventi di modernizzazione.
• Possibile modello per future acquisizioni transfrontaliere che coinvolgano infrastrutture critiche o settori legati alla Difesa.
• Conferma dell'importanza dell'indipendenza industriale statunitense, pur in un contesto di partnership globali.
La svolta di Trump — dal netto rifiuto all'approvazione condizionata — mostra un approccio pragmatico, che mira a tutelare la sicurezza nazionale senza frenare la competitività industriale. L'accordo con Nippon Steel non solo fissa un precedente per gli investimenti stranieri in asset strategici, ma conferma la centralità dell'industria siderurgica come pilastro della sovranità economica americana. In un mercato globale sempre più interconnesso, la capacità di attrarre capitali esteri mantenendo il controllo strategico interno rappresenterà una sfida cruciale per il futuro dell'acciaio e della manifattura avanzata negli Stati Uniti - e non solo.
